È stato un 2022 in prima linea per la Croce rossa italiana di Gorizia, che ha chiuso l’anno con 5mila turni distribuiti su 19.090 ore, 17mila euro di carnet di buoni spesa distribuiti ad oltre 100 famiglie in difficoltà, 128 farmaci e 150 spese recapitate a domicilio, 870 attività di ascolto e d’informazione ricevute dalla Sala operativa locale, 120 piccole commissioni di varia natura a domicilio o in luoghi vari, 152 trasporti socio-sanitari presso nosocomi o ambulatori, assistenza sanitaria e visite ambulatoriali erogate rispettivamente per 1.200 e 600 utenti. Lo stesso comitato ha reso noto il bilancio.
In sintesi, i volontari restano il punto di riferimento che consente di svolgere le attività istituzionali che solo nel corso del 2022 sono state intense ed impegnative, coinvolgendo mensilmente circa 50 persone delle tre componenti associative. A partire dal 12 novembre, con il transito in città di persone migranti arrivate dalla rotta balcanica, l’Unità di strada Cri ha fornito supporto a 1.500 persone migranti e senza fissa dimora tra uomini, donne e bambini. Proseguita, inoltre, l’attività del progetto a favore degli anziani soli del territorio, in applicazione del protocollo siglato con il Comune di Gorizia con sei volontari.
Questi si sono recati nelle case delle persone segnalate dai Servizi sociali per un totale di 278 ore. Impegno anche nella distribuzione di materiale d’igiene personale e della casa, per un totale di 400 nuclei famigliari di cui 801 adulti e 498 minori e di cancelleria-libri di testo scolastici. Inoltre, è stato siglato un accordo lo scorso settembre tra il centro commerciale Tiare di Villesse e il comitato goriziano, per fornire con cadenza mensile in tre giornate, prestazioni sanitarie specialistiche gratuite come ginecologia, cardiologia, pneumologia, pediatria e dermatologia nell’ambito del programma “Prevenzione e Salute”.
Questo ha già raggiunto 207 utenti tra ottobre, novembre e dicembre. Tra le attività, inoltre è da segnalare il servizio di accoglienza fatto dai volontari e dalle crocerossine presso l’hub vaccinale nel quartiere fieristico di via della Barca e presso l’ospedale di Monfalcone, per la somministrazione del vaccino anti Covid-19. Il servizio è stato realizzato congiuntamente ad altre associazioni territoriali ed è terminato a fine emergenza, il 30 marzo 2022, per un impegno complessivo di 4.589 ore di servizio. Confrontando tutti questi numeri ai bilanci pre-2020, appare evidente che nuove vulnerabilità si sono presentate quasi all’improvviso.
Il vicepresidente nazionale vicario della Cri, Rosario Valastro, nel suo intervento di fine anno ha detto che “oggi la Croce rossa è pronta ad affrontare nuove sfide, grazie alla forza alla preparazione dei suoi 150mila volontari, donne e uomini che giorno dopo giorno fanno la differenza davanti alle crisi dei nostri giorni portando quotidianamente in campo i valori del nostro fondatore Henry Dunant e i principi che da sempre contraddistinguono l’operato della Cri”. Oltre all’aspetto direttamente di aiuto, il gruppo è stato anche attivo sul fronte culturale, celebrando il proprio centenario insieme ai suoi 145 componenti.
Un gruppo, questo, che ha profuso un “disinteressato, professionale e umano impegno” riporta una nota del comitato. Tutte persone “speciali dai giovani diciottenni agli anziani ottantenni che donano il loro tempo e le loro capacità intellettuali e materiali a vantaggio delle persone in particolare quelle in stato di fragilità e necessità”. Recentemente, nel quadro delle celebrazioni dell’anniversario, si è tenuta la presentazione del libro di Alessandro Rocco “La Croce Rossa a Gorizia, 1921-2021″ e, nella sua prefazione, la presidente Ariella Testa ha voluto fermamente sottolineare che “le nostre terre hanno sofferto da sempre invasioni, guerre, emergenze di vario tipo”.
In tutto ciò, “la Croce Rossa goriziana ha svolto in questi cento anni un ruolo fondamentale che ci rivela come il sentimento e l’agire solidale, fosse presente già durante la fine del 1800 con la Croce Rossa Austriaca di cui noi siamo i naturali eredi”. Il volume, realizzato grazie alla paziente consultazione di numerosissimi faldoni contenenti documenti e fotografie custoditi presso l’archivio sociale di via Codelli 9, ha messo in evidenza lo stretto legame di questa storia ultra secolare che si è instaurato tra i volontari e la realtà del territorio in cui essi hanno e operano tutt’ora, contraccambiato con gratitudine e benevolenza da parte dei cittadini.
In conclusione, le attività sono state realizzate grazie al sostegno economico di realtà come Regione e Fondazione Carigo, che hanno finanziato numerosi progetti del territorio. Non da ultimo, vanno segnalate le raccolte di farmaci presso alcune farmacie di Gorizia e di materiale di cancelleria e per l’igiene presso Ipercoop di Villesse e le due Coop di Gorizia, donato grazie alla spontanea generosità della cittadinanza e che sono stati successivamente e prontamente distribuiti alle famiglie del territorio in stato di necessità, segnalate dai Servizi sociali o in possesso della tessera Emporio della Solidarietà della Caritas di Gorizia e Gradisca.
Articolo tratto da Il Goriziano